MEDUNA DI LIVENZA (TREVISO) - La volpe colpisce nelle aziende agricole e fa strage di galline e animali da cortile.
L'escalation
Ad avere la peggio nell'ultimo episodio è stata l'azienda Manlio della Frattina: a una ventina di galline e di faraone sono state mozzate le teste, poi sono state sventrate. Il titolare si è accorto dell'accaduto solo al mattino quando ha trovato le carcasse martoriate degli animali al centro del cortile. «Purtroppo non è la prima volta che accade - spiegano dall’azienda -. Questo episodio è l'ultimo di una lunga serie». E non sarebbe isolato perché la volpe avrebbe colpito anche in altre aziende vicine. «Purtroppo è così e non si tratta soltanto di aziende medunesi». Infatti un fatto analogo è accaduto anche nell'azienda di Fiorenzo Lorenzon, ex presidente Coldiretti residente a San Biagio. Segnalati polli uccisi anche alla "Tenimenti Bigai" di Umberto Bigai, sempre tra Mure di Meduna e Frattina di Pravisdmomini, con aree agricole fino a Motta. «Le volpi si aggirano di notte ed entrano nei pollai arrampicandosi sulle recinzioni. Una volta all'interno piombano sulle prede contando soprattutto sull'effetto sorpresa». La volpe è sempre più presente nel territorio, un trend in aumento da qualche anno. In passato erano avvenuti fatti identici nell’hinterland trevigiano. Oggi tocca nell’area al confine tra Veneto e Friuli. Ma perché? In questi mesi le volpi sono molto affamate anche perchè è periodo di cucciolate.
A caccia con i cuccioli
«Di solito quando ammazzano le prede per prima cosa staccano loro la testa - spiegano gli allevatori - poi portano le carcasse nella tana o ne lasciano una piccola parte nel pollaio. Attaccano il pollaio da sole o con la cucciolata, ma solo se è già addestrata. Quando attaccano gli animali da cortile, prima li soffocano, poi mozzano la testa e infine si cibano dell’intestino o delle parti molli, lasciando la carcassa dove capita». Per anni la presenza delle volpi era registrata solo in zone circoscritte, ma ora l’orizzonte sembra essere mutato. «Danno economico a parte, questi animali sono portatori della rabbia silvestre. Il loro morso può essere letale. Si nutrono anche di lepri e fagiani quindi arrecano danni al patrimonio faunistico venatorio. Nonostante agricoltori e privati si difendano con reti molto più profonde e resistenti a protezione dei pollai, le stragi continuano. Di certo non si fanno fermare da questi ostacoli». E infatti nell’azienda medunese la volpe di turno ha letteralmente scalato la rete. E per la stessa strada è uscita dal recinto lasciando dietro di sè una ventina di carcasse nell’aia.