IL PROGRAMMA
«Il Piano Transizione 5.0 è un tassello molto importante per il Paese – ha evidenziato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy –. Parliamo di crediti fiscali che possono arrivare al 45% e sia come ammontare che come credito fiscale siamo superiori al Piano precedente. Il faro principale è quello dell’efficientamento energetico, da raggiungere utilizzando la tecnologia green per l’autoconsumo industriale. E a differenza dei Piani precedenti, un 10% dei fondi è destinato alla formazione dei lavoratori, perché le competenze sono il fattore che fa la differenza. Così rendiamo più efficienti le nostre aziende sul piano energetico e digitale e contemporaneamente realizziamo in Europa un impianto di produzione di panelli fotovoltaici che può competere con quelli cinesi. Questa modalità di incentivo sarà il futuro europeo e oggi finalmente, con il governo Meloni, lo facciamo insieme a Francia e Germania».
Lo sguardo del ministro è rivolto al futuro e al cambiamento delle logiche oltre i confini nazionali. «Il vicecancelliere tedesco Habeck ci ha chiesto di realizzare la prossima trilaterale a Berlino sull’industria della difesa, perché questa è la prima necessità dell’Europa – ha continuato Urso –. L’idea è passare dall’Europa dei consumi all’Europa dei produttori. Per questo con Habeck e il ministro francese Le Maire abbiamo ritenuto che sia il momento in cui l’Europa debba seguire la strada degli Stati Uniti nel sostenere le proprie imprese e tutelarle dalla concorrenza sleale degli altri continenti».
Urso infine ha parlato agli imprenditori veneti dell’introduzione della Giornata nazionale del Made in Italy, che si svolgerà ogni anno il 15 aprile con lo scopo di «evidenziare in Italia e nel mondo le nostre eccellenze e ispirare le nuove generazioni ai lavori tradizionali e innovativi dell’eccellenza italiana».