Belluno. Case introvabili per migranti, cooperativa vincitrice dell'appalto nei guai: il servizio di accoglienza non è stato garantito

Palazzo Rosso era anche pronto a trattenere la fidejussione di 19 mila euro

Mercoledì 13 Marzo 2024 di Federica Fant
Belluno. Case introvabili per migranti, cooperativa vincitrice dell'appalto nei guai: il servizio di accoglienza non è stato garantito

BELLUNO - La cooperativa vince l'appalto per l'accoglienza migranti, ma non si trovano alloggi in città: prima rischiando una penale, poi trova l'accordo con il Comune e versa a Palazzo Rosso 9mila euro per chiudere il caso. Una vicenda paradossale quella accaduta in questi mesi, specchio dell'annosa questione della carenza di abitazioni a Belluno, ma anche dell'emergenza migranti che trova sempre meno sodalizi disposti a gestire l'accoglienza. La vertenza tra gli uffici comunali di via Mezzaterra e la cooperativa "Una casa per l'uomo società cooperativa sociale", che ha rischiato di finire in Tribunale, si è chiusa con una transazione stragiudiziale: la coop versa al Comune 9mila euro e la gara di aggiudicazione del servizio Sai (Ex Progetto Siproimi) per l'accoglienza di 28 minori non accompagnati si ritiene annullata. Di fatto la coop è andata in proroga, perché gestiva 18 migranti a cui se ne sono aggiunti 10 a cui sono stati trovati gli alloggi. Presto saranno ripubblicati i bandi.

LA RICERCA

«La cooperativa - spiega il Comune nell'atto di transattivo - è da tempo l'unico soggetto attivo nel territorio ed affidatario dei servizi in parola, anche in forza di proroghe tecniche che stante la materia inerente politiche di sicurezza e controllo del territorio la vedono quasi "costretta" a offrire il servizio. In tale veste, ha subito interloquito con tutti gli uffici e le autorità preposte per palesare le difficoltà di un bando che prevedeva, e tutt'ora è così, dei requisiti inesigibili a qualsiasi realtà, pubblica o privata». In particolare era impossibile come spiegato dalla cooperativa il «reperimento degli alloggi idonei nel comune di Belluno, secondo i parametri stabilità anche nell'ultimo bando di gara e nel relativo piano finanziario». Spiega che c'è stata una ricerca alloggi avviata dalla cooperativa fin dal settembre 2021, a cui sono seguiti due avvisi pubblici emessi dal Comune stesso il 16 novembre 2022 e il 6 aprile 2023 e volti a reperire abitazioni, ma anche questi annunci che si sono dimostrati inefficaci. La società non si è fermata qui ha anche «formalizzato la richiesta di reperimento alloggi alle agenzie immobiliari del territorio, sempre facendosi forza del "patrocinio e finalità di servizio pubblico" sottostante le richieste, non ricavandone però alcun risultato. Altresì ha fattivamente collaborato con i referenti del comune nella ricerca di alloggi per vie "informali"». È arrivata addirittura a dare la disponibilità per l'acquisto di un immobile, operazione che però non è andata in porto. Ha partecipato alla gara quindi, svolta dalla stazione unica appaltante di Vicenza, evidenziando le criticità del bando, che richiedeva gli alloggi.

IL COMUNE

Quando il servizio però non è andato in porto il Comune era pronto a trattenere la fideiussione di 19.418,00 euro versata, ricordando che «era ben chiaro alla ditta una casa per l'uomo fin dal 10 ottobre 2023 a seguito di risposta ad un quesito di gara, che ai fini dell'ammissibilità dell'offerta era possibile la presentazione di un'offerta con numero di posti inferiore a quello previsto dal bando, ma veniva espressamente chiarito che la copertura totale dei 28 posti dovesse essere garantita in ogni caso entro e non oltre la data di avvio del servizio, prevista per il primo gennaio 2024». E ricordava che il progetto era inequivocabilmente relativo ad un unico lotto, anche la aggiudicazione dello stesso non poteva essere condizionata o parziale. «La cooperativa - prosegue il Comune - aveva la possibilità di scegliere se presentare l'offerta e, nel momento in cui ha presentato la propria candidatura, ha accettato quanto previsto dal capitolato e dal disciplinare di gara, compresa la condizione di aggiudicazione in base alla quale all'avvio del servizio avrebbe avuto i requisiti, sottoscrivendo la polizza fidejussoria proprio a garanzia della propria offerta». Inoltre veniva rilevato come in mancanza della offerta della ditta si sarebbero risparmiati i costi inerenti la procedura delegata Stazione Appaltante della Provincia di Vicenza. Si è arrivati quindi all'accordo di transazione approvato dalla giunta comunale nell'ultima seduta: la cooperativa che si era anche già rivolta all'avvocato e Palazzo Rosso ha deciso di chiudere con il versamento di 9mila euro, accettati dal municipio.

Ultimo aggiornamento: 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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