Alla Biennale di Venezia non ci sarà il padiglione del Marocco: scaramucce interne al ministero della Cultura di Rabat

La rinuncia arriva senza spiegazioni

Giovedì 1 Febbraio 2024
Alla Biennale di Venezia non ci sarà il padiglione del Marocco: scaramucce interne al ministero della Cultura di Rabat

VENEZIA - Il Marocco non sarà più alla Biennale d'Arte di Venezia: non figura infatti tra i paesi presenti nel programma. Eppure il 2024 doveva essere il primo anno in cui l'arte marocchina avrebbe partecipato con un padiglione tutto suo all'Arsenale, nella selezione ufficiale. Scaramucce interne al ministero della cultura di Rabat hanno fatto saltare l'appuntamento con la 60/a edizione della Biennale, prevista a Venezia dal 20 aprile al 24 novembre sotto la direzione del curatore brasiliano Adriano Pedrosa, nonostante i preparativi e gli annunci, a partire da settembre, seguiti anche da incontri a Venezia, con il direttore generale della Biennale, per la scelta del sito del padiglione.

Il progetto per il padiglione, atteso entro il 12 gennaio, non è mai arrivato.

Un cambio di programma all'ultimo minuto ha fatto saltare tutto. Il 17 gennaio, dopo che era già stata chiesta una proroga apposta per il Marocco, l'artista Mahi Binebine che doveva guidare la squadra è stato sollevato dall'incarico, senza alcuna spiegazione. La notizia è trapelata via social, ma è rimasta senza chiarimenti ufficiali. Si sono poi diffuse voci sulla possibile nuova curatrice, Mouna Mekouar, che non ha ufficializzato né smentito. Alla Biennale che quest'anno ha come titolo guida «Stranieri ovunque - Foreigners Everywhere», non arriverà quindi neppure il team di artisti scelto da Binebine e cioè Safaa Erruas, Fatiha Zemmouri e Majida Khattari. Nessuna spiegazione da parte del ministero della Cultura che pure aveva inserito il «progetto Biennale» nelle voci ufficiali a budget del dicastero, con una quota di quei circa 37 milioni di euro destinati agli eventi speciali.

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